Diritto di Assemblea

Passo indietro della Regione Lazio, ripristinato il diritto di assemblea. Una vittoria della Cgil contro l’arroganza dell’Amministrazione

La nostra organizzazione sindacale, come promesso nelle assemblee del personale tenutesi nel mese di novembre e dicembre 2015, ha promosso un ricorso presso il Tribunale di Roma, sezione del lavoro, chiedendo la condanna per condotta antisindacale dell’amministrazione regionale, con richiesta di annullamento del divieto di partecipazione alle assemblee dei lavoratori delle sedi decentrate imposto con la circolare n. 627107/2015.

Durante il dibattimento il Giudice ha chiesto l’accordo tra le parti che riconoscesse a tutti il diritto di partecipazione alle assemblee. Nell’udienza di ieri si è giunti alla conclusione del contenzioso con la restituzione ai lavoratori di un loro diritto fondamentale, che la regione aveva leso.


In sintesi l’amministrazione ha sottoscritto davanti al giudice un verbale di conciliazione che sancisce:
- il diritto dei lavoratori della Regione Lazio di partecipare alle assemblee indette “presso qualunque sede dislocata nel territorio regionale in sede idonea ad accogliere tutti i potenziali partecipanti, ovvero a tal fine individuata all’esterno del luogo di lavoro”;
- l’obbligo di “pubblicazione del verbale di conciliazione, nella bacheca intranet del sito web regionale dedicato alle comunicazioni ai dipendenti al fine di garantire la massima diffusione informativa agli stessi” che annulla di fatto la citata circolare.

Il Giudice ha inoltre riconosciuto all’amministrazione una dichiarazione di sgravio di responsabilità a firma dei partecipanti per i tragitti di spostamento dalla propria sede di lavoro al luogo dell’assemblea.

Ripristinato il buonsenso, e trovandoci obbligati a rimarcare il fatto di aver dovuto addirittura chiedere a un giudice di ripristinarlo, speriamo che questa sia la volta buona per ricostruire le corrette relazioni sindacali.

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